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Il catalogo

Per tutto ciò che ho perso

17.50

Spesso mi capitava di pensare alla stanza in cui il mio vecchio padre Khyung lavorava il legno: era il luogo dove, più di ogni altro, mi sentivo al sicuro, come se una protezione incorporea lo avvolgesse di continuo. Da piccola bighellonavo tra quegli scaffali tarlati, sfiorando i coltelli di varia misura, i bulloni sporchi, le pezze di stoffa unte di olio, tutto meticolosamente organizzato in un cassetto, raccontando a me stessa che Khyung fosse invincibile: maneggiava quei coltelli abbaglianti con maestria, ogni giorno, senza tagliarsi mai.

COD: 9791280844170 Categoria: Tag: ,

Giulia De Angelis

Giulia De Angelis, classe ’92, vede il viaggio come una necessità: l’Asia è stata finora la meta principale. Saranno le storie raccontate dagli invisibili a segnare queste pagine, mentre a Roma, a ogni suo ritorno, c’è la pittura ad aspettarla, sua fedele amica da sempre.

Descrizione

Il 1950 segna per il Tibet una data storica: la Cina lo annette formalmente al suo territorio. Da qui, per la protagonista si intrecciano due viaggi: quello vissuto su terra e quello spirituale, entrambi scanditi dall’improvvisa perdita del padre. Questo trauma sancisce l’inizio del pellegrinaggio verso l’India, durante il quale la piccola Visakha si confronta con la cruda realtà della guerra. In queste pagine si può ascoltare il grido indignato e il canto ammaliatore dell’anima ferita. Un’anima che ne raccoglie tante, congiunte dallo stesso destino e dal desiderio di tornare in patria. Cresciamo insieme a lei, la conosciamo da adulta, ormai conscia dei propri demoni che minacciano di trascinarla in luoghi oscuri.