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Il catalogo

Caro professore. Lettere dei reggini a Italo Falcomatà

25.00

Giuseppe Falcomatà

Giuseppe Tiberio Falcomatà, avvocato e sindaco in carica di Reggio Calabria. Figlio di Italo Falcomatà, ex sindaco di Reggio Calabria artefice della Primavera di Reggio . Dal 2002 è membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Italo Falcomatà, associazione intitolata al padre che opera nel campo della crescita scientifica, sociale e culturale della città di Reggio Calabria. Nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo, La vendetta immobile, a cui sono seguiti nel 2014 il saggio-intervista Un passo alla Svolta e il romanzo Un bicchiere di sole Nel 2022 ha curato la realizzazione del libro Caro professore. Lettere dei reggini a Italo Falcomatà, edito da Readaction, una raccolta di lettere indirizzate nel tempo dai reggini a Italo Falcomatà, che rappresenta una parte di quello che si è salvato dall'incendio doloso che nel 2020 ha colpito la sede della Fondazione Falcomatà.

Descrizione

La notte del venticinque aprile del 2020 il nostro paese era ancorain pieno lockdown, il numero dei contagi era ancora alto, le uscite erano contingentate, l’incertezza regnava sovrana. In quella notte, tuttavia, qualcuno decise di fregarsene. Le immagini dei camion dell’esercito italiano carichi di bare che “sfi lavano” sulle vie di Bergamo erano ancora nitide nella mente di ognuno di noi eppure, in qualcun altro invece, era ancora più forte il desiderio di uscire e violare le prescrizioni del governo. In quella notte, “ignoti” – si dice così – decisero che a essere “violate” non dovevano essere soltanto le prescrizioni governative ma anche le porte della Fondazione “Italo Falcomatà”. La scena che si presentò davanti ai miei occhi la mattina dell’anniversario dalla liberazione dal regime fascista fu quella della distruzione. E non mi riferisco soltanto alla quantità di documenti, fotografi e, targhe, premi e opere d’arte vandalizzate e date alle fi amme bensì ad altro tipo di distruzione. Quella della memoria. La memoria di un patrimonio collettivo fatto di umanità, cultura, speranza. Ed è proprio un sentimento di speranza ciò che più di tutto emerge dalla lettura delle centinaia di lettere che i reggini hanno scritto al loro sindaco anzi, al professore, negli anni del suo mandato come primo cittadino di Reggio Calabria. Proprio per questo motivo, nei mesi successivi a quella “interruzione”, abbiamo lavorato sodo per mettere in sicurezza quel patrimonio scampato miracolosamente alla violenza dell’ignoranza e, settimana dopo settimana, leggendo quella corrispondenza “intima” tra il sindaco ed il suo popolo, è stata concepita l’idea di questo libro.