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Il catalogo

Bestiario Pop

25.00

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Michele Monina

Michele Monina nasce in Ancona nel 1969, vive e lavora in esilio a Milano. Scrittore, critico musicale, autore per la radio, la TV, il cinema e il teatro, recentemente è diventato anche videocaster con Bestiario Pop, in compagnia di sua figlia Lucia. Ha pubblicato ottantanove libri, alcuni dei quali firmati con artisti come Vasco Rossi, Cesare Cremonini, Cristina Donà e Caparezza. Da uno di questi è stato tratto Rock Down- altri cento di questi giorni, reading di 72 ore e 15 minuti andato in scena tra il 13 e il 15 aprile 2022 al Teatro Elfo Puccini e agli IBM Studios Milano, con la partecipazione di 307 lettori. Tifa Genoa e se deve paragonarsi a un animale opta senza alcun dubbio per il tasso del miele.

Descrizione

Sin dal medioevo esiste la tradizione del bestiario, quella particolare raccolta di racconti a tema animale che ha in realtà lo scopo di trasmettere messaggi moralizzanti. Sono opere che si rifanno a testi antichi, Bibbia compresa, e che usano il mondo animale per allestire metafore e esempi retorici in grado di agevolare spunti che riguardino ogni aspetto della vita dell’uomo, sotto le mentite spoglie degli animali tirati in ballo. Il critico musicale più irriverente d’Italia, colui che con le sue inchieste ha fatto tremare i palazzi della musica, e che con le sue recensioni ironiche ha fatto pelo e contropelo ai BIG della canzone si cimenta in un originale Bestiario Pop, dove gli animali sono chiamati di volta in volta a rappresentare artisti, discografici, promoter, e dove la natura incontaminata è scenario per racconti che in realtà smantellano il sistema sotto i colpi di una feroce quanto divertita “canzonatura” del mondo dello spettacolo tutto. Così negli oltre cento racconti scritti in questi ultimi anni che compongono questa opera unica nel suo genere, si troveranno non solo i principali artefici del nostro show business, tra i cantanti e gli addetti ai lavori, ma anche tutta una serie di tematiche da sempre care al nostro, dal femminile allo streaming, passando per il Festival di Sanremo e i talent, il tutto rappresentato plasticamente da cavalli che affogano dal culo, libellule che violentano le loro compagne, talpe glabre che ambiscono alla vita eterna e tutta una serie di stranezze che si trovano lì, nel mondo reale, senza neanche dover fare lo sforzo di doversi inventare nulla. A metà strada tra un Gerald Durell appassionato di pop e un Simon Reynolds in fissa con il National Geographic, Monina mashuppa musica e natura, cantanti e animali, spesso partendo da episodi della sua vita privata, il memoir che scivola spesso nell’autofiction, come da avvenimenti di cronaca spiccia, con una cifra affabulatoria decisamente poco giornalistica e senza mai perdere d’occhio il graffio dell’ironia e la competenza del musicologo. Tutto quello che avreste voluto sapere su animali e musica ma non vi era mai venuto in mente di chiedere.